ortopanoramica

L’ortopanoramica, o ortopantomografia o OPT, è un esame radiografico alle arcate dentali che permette di analizzare contemporaneamente denti, arcate dentarie e ossa di mascella e mandibola, utile per rivelare diverse situazioni e patologie, dalla presenza di carie alla paradontite, da cisti ossee e granulomi a carico delle ossa mascellari a denti inclusi, da malattie a carico della mucosa dei seni mascellari quali la sinusite alla presenza di tumori e allo stato delle articolazioni temporo-mandibolari.

Essa rappresenta oggi uno strumento diagnostico fondamentale – è infatti quello più richiesto dai dentisti – per valutare la situazione generale del paziente e che consente allo specialista di studiare l’anatomia dentale e verificarne lo sviluppo, necessario per programmare un trattamento odontoiatrico e stimare se sono necessari ulteriori accertamenti di maggior dettaglio.
Si tratta di un esame semplice, veloce e indolore, per il quale non è richiesta alcuna preparazione, che richiede un’esposizione a radiazioni estremamente ridotta – è infatti possibile eseguirlo anche su bambini e adolescenti, evitando però di effettuarlo su donne in stato di gravidanza – e che rappresenta uno strumento importante per mantenere la salute della bocca.

Proprio per questo motivo è da considerarla un’ottima alternativa ad altre tipologie di indagine a raggi X, che possono invece risultare dannose e aumentare il rischio di malattie alla tiroide o alcuni tumori, e che andrebbero utilizzate solo nel caso in cui lo specialista valuti la loro effettiva necessità, limitandone comunque l’utilizzo come screening.
In questo senso, l’ortopanoramica è considerata un sistema molto più sicuro per uno screening di base, in quanto gli ortopantomografi attualmente utilizzati espongono a 3-24 microsievert, quando una Tac dentale espone invece a 280-1400 microsievert e quella a fascio conico a 60-1000 microsievert. Ciò soprattutto se l’ortopanoramica viene effettuata con apparecchiature digitali, che consentono rapidità di esecuzione e quindi un’esposizione ancora minore ai raggi X rispetto alle apparecchiature non digitali.

Per questo motivo le ortopanoramiche digitali sono quelle più consigliate anche per soggetti più giovani come bambini e adolescenti. Essa, per esempio, può essere utile tra i sei-sei anni e mezzo per un’analisi precoce su come si sta sviluppando l’intera bocca, per vedere se sono presenti tutti i denti o se ce ne sono in sovrannumero, per diagnosticare la presenza di infezioni o verificare la posizione e la dimensione dei denti ancora non erotti per confrontarla con lo spazio disponibile nell’arcata. Allo stesso modo può essere utilizzata nei ragazzi più grandi per controllare la formazione e la posizione dei denti del giudizio.

Una radiologia digitale, inoltre, consente di ottenere una migliore qualità delle immagini radiografiche e di poterle veicolare con maggiore facilità, in quanto, oltre a poter essere stampate su pellicola, possono essere archiviate su supporto digitale.
In ogni caso, il consiglio per pazienti con una bocca sana e non a rischio – il numero può crescere se lo specialista lo ritiene opportuno nel caso di pazienti con problemi dentali – è quello di una ortopanoramica o di mini lastre per piccole zone dentali ogni uno-due anni per i bambini, una ogni anno e mezzo-tre anni per adolescenti e una ogni due-tre anni per gli adulti.

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