Cone beam a Roma
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Studio Radiologico Libia

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    Cone Beam

    Studio Libia si avvale della grande esperienza di un team di medici specialisti altamente qualificati che offrono la loro consulenza professionale utilizzando strumenti e apparecchiature all’avanguardia.
    Ciò rappresenta un fiore all’occhiello per Studio Libia, il cui intento è quello di rispondere nel modo più preciso, veloce ed efficiente alle richieste dei propri pazienti.
    La qualità tecnologica degli apparecchi di più recente applicazione in campo medico e i metodi diagnostici più moderni rappresentano il sistema migliore per poter giungere a diagnosi sempre più accurate e affrontare procedure ancora più rapide e sicure per il paziente.

    Tra queste la tecnologia Cone Beam, la tomografia computerizzata a fascio conico, altamente avanzata e all’avanguardia, per mezzo della quale, con un’unica esposizione e con bassa esposizione a radiazioni, i professionisti di Studio Libia possono ottenere immagini a elevata risoluzione di qualità altamente superiore rispetto a quelle rilevate con indagini più tradizionali come la TAC.
    Un esame di breve durata, che riduce in modo considerevole la dose radiante, tanto da essere indicata anche per indagini pediatriche, che permette di visualizzare nel modo più dettagliato possibile non solo i tessuti solidi, ma anche quelli molli, consentendo un’osservazione accurata anche delle gengive e del sistema di fibre connettivali che uniscono la radice del dente all’osso, così da avere un quadro ancora più preciso e approfondito che con altre comuni tecnologie.

    Cos'è un Cone beam?

    La CBCT (Tomografia digitale a fascio conico), conosciuta anche come Cone beam, è una tomografia computerizzata che si ottiene utilizzando un fascio conico di raggi X.
    In pratica si tratta di un esame di radiologia dentale che, grazie alle moderne innovazioni della radiologia diagnostica, negli ultimi venti anni è andata a sostituire la Tac tradizionale.

    Tramite un sensore digitale, con la Cone beam vengono acquisite immagini che verrano poi elaborate da un computer, così da generare immagini 3d estremamente nitide e dettagliate che consentono una precisa valutazione quantitativa della densità ossea e di studiare in modo molto accurato anche i tessuti molli.
    A differenza delle tecniche precedenti, l’acquisizione delle immagini non avviene con un fascio di radiazioni ionizzanti a forma radiante, bensì a forma conica (di qui il nome Cone beam), così da permettere di cogliere informazioni bidimensionali che, una volta ricostruite tramite appositi software, consentono di ottenere immagini tridimensionali di elevata risoluzione dal punto di vista spaziale.

    Nel campo della radiologia dentale, la Cone beam è utilizzata in vari ambiti: denti inclusi, lesioni apicali, paradontite, per pianificare interventi di implantologia per ripristinare denti mancanti o valutare trattamenti da effettuare o avere riscontro di cure in corso.
    Essa viene utilizzata anche per indagare sulle articolazioni temporo-mandibolari per individuare possibili anomalie o alterazioni ossee, come ostiomielite, alterazioni di tipo neoplastico, fratture dentali.

    Come si esegue un esame di Cone beam

    Oltre a permettere di ottenere immagini particolarmente dettagliate che consentono di definire in modo preciso trattamenti chirurgici o terapeutici, questa tecnica di imaging biomedico con tomografia computerizzata ha anche il vantaggio di garantire un’emissione molto ridotta di radiazioni ionizzanti.
    Si tratta infatti di un esame estremamente veloce, che emette una quantità di raggi X molto inferiore a quella emessa dagli altri macchinari (circa il sessanta per cento in meno) e che quindi viene definito come molto sicuro.

    Per questo motivo è la tecnica di acquisizione di immagini più indicata anche in campo pediatrico e viene preferita nel caso in cui, per urgenza, sia necessario sottoporre donne in stato di gravidanza a raggi X.
    In ogni caso, benché l’esposizione alle dosi radianti sia minima, è sempre bene evitare l’esame nelle donne in stato di gravidanza o presunto tale, a meno che non sia strettamente necessario, e comunque non nelle prime settimane di gestazione.

    Per effettuare questo esame, che è completamente indolore, non è necessaria alcuna preparazione. Al paziente (che può rimanere in piedi o seduto, quindi in una posizione comoda) viene solo chiesto di restare fermo qualche secondo (il tempo può variare dai dieci ai venti secondi) tenendo la lingua a contatto del palato, con il viso appoggiato a dei supporti nella parte del mento e lateralmente. Il macchinario ruoterà intorno alla testa del paziente a 360°, eseguendo le scansioni molto rapidamente (circa 600 in pochi secondi).
    È solo necessario togliersi tutti gli oggetti metallici che si hanno dalle spalle in su, ovvero orecchini, collane, occhiali, piercing e anche protesi dentali, così che non vi sia interferenza con l’acquisizione delle immagini.

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