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Mammografia a Roma
Studio Radiologico Libia
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    Mammografia - Radiografia alla mammella

    Cos'è la mammografia?

    La mammografia è un esame radiografico del seno che viene eseguita in forma bilaterale che consente di esaminare il tessuto mammario al suo interno per rilevare eventuali alterazioni patologiche (anche lesioni di piccole dimensioni) o indagare sintomi clinici.

    Essa non va confusa con l’ecografia mammaria, che sfrutta gli ultrasuoni anziché i raggi X, più indicata in soggetti giovani in cui la densità mammaria è maggiore e che in alcuni casi potrebbe non mettere in evidenza lesioni tumorali millimetriche.

    Può essere eseguita come screening per la prevenzione del cancro al seno in modo da diagnosticare precocemente alterazioni o modificazioni dei tessuti non rilevabili con la palpazione (di solito raccomandata a soggetti femminili dopo i cinquanta anni fino ai sessantanove-settanta anni, con cadenza regolare ogni due anni, o annuale e a partire da età più precoce, soprattutto per chi ha familiarità con il tumore al seno e per soggetti considerati a rischio), o nel caso in cui si siano già accertati sintomi o anomalie.

    Purtroppo non tutte le lesioni neoplastiche vengono evidenziate con la mammografia, ma è da considerare che è comunque un esame che oggi riduce oltre il trenta per cento la mortalità per tumore mammario, considerato oggi il metodo più affidabile per tracciare un tumore anche inferiore a un centimetro, e quindi non rilevabile con la palpazione.

    Grazie ai progressi tecnologici, questo esame diagnostico ha avuto una grande evoluzione negli ultimi venti anni. Con la mammografia digitale che visualizza direttamente su monitor i dettagli della mammella, oggi è infatti possibile utilizzare dosi inferiori di radiazioni, ridurre i tempi dell’indagine e avere immagini più precise.
    Nel caso in cui lo specialista rilevi con la mammografia anomalie o alterazioni, può richiedere indagini ulteriori, quali una mammografia di approfondimento, una mammografia con mezzi di contrasto, una risonanza magnetica, o, a seconda dei casi, agoaspirato, biopsia o microbiopsia, oppure galattografia.

    Come si esegue una mammografia

    La mammografia è un esame non invasivo del seno per il quale vengono utilizzate basse dosi di radiazioni ionizzanti e che in genere non reca fastidio. Alcune donne, comunque, lo trovano sgradevole a causa della compressione della mammella, fastidio che però permane solo per il tempo dell’esame. Ovviamente non reca danni ai tessuti e solo in casi particolari si esegue con l’ausilio di anestesie o sedazioni.

    È un’indagine che non richiede alcun tipo di preparazione, ma è consigliato non utilizzare il giorno dell’esame talco, deodoranti, profumi, creme e lozioni che potrebbero interferire con la qualità dell’immagine mammografica.
    Si esegue per mezzo di un mammografo, posizionando la mammella su una piattaforma, dove viene gradualmente compressa nell’arco di pochi secondi tra due lastre, in modo tale da poter uniformare e ridurre lo spessore della stessa e poter così utilizzare una dose minore di raggi X e avere una migliore immagine nella sua interezza. L’immagine della ghiandola mammaria viene impressa su lastre come una qualsiasi altra radiografia.

    Si tratta di un esame che dura pochi minuti e per il quale è necessario spogliarsi esponendo solo la parte superiore del corpo (è quindi consigliato indossare un abbigliamento pratico, facile da togliere).
    Vengono effettuate due proiezioni per seno: due oblique e due laterali.

    La mammografia è controindicata in donne in gravidanza (effettuabile solo in casi di stretta necessità), in allattamento (alcuni medici non la sconsigliano in questo periodo) e in giovane età, ma è possibile eseguirla anche in donne che sono state sottoposte a mastoplastica additiva e che quindi hanno una protesi mammaria.
    Non è necessario sospendere medicinali che si stanno assumendo, non è controindicata per chi soffre di problemi alla tiroide ed è possibile eseguirla anche su chi ha subito un intervento di angioplastica coronarica o sostituzione di valvole cardiache. È bene però che chi ha un pacemaker o un defibrillatore esterno, informi il radiologo in modo che possa tenerne conto per visualizzare nell’immagine mammografica tutta la ghiandola mammaria.

    Sui risultati dell’esame non incide la grandezza del seno.
    È bene considerare che è meglio evitare di sottoporsi a mammografia nella settimana precedente o durante le mestruazioni, quando il seno è più gonfio e i linfonodi possono essere più dolenti. In fase premestruale, infatti, l’esame potrebbe essere più fastidioso. Meglio quindi sottoporsi a mammografia entro i primi cinque/dodici giorni dall’inizio della mestruazione.
    Da ricordare che quando si effettua una mammografia è sempre bene portare con sé eventuali referti di mammografie già eseguite, anche se non nella stessa sede, in modo che lo specialista possa confrontare i vari referti e verificare eventuali variazioni nel corso del tempo.

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